Mindful Eating: la consapevolezza nel piatto

“Mindfulness significa portare attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante.” Diceva Kabat-Zinn nel 1994, e il mindful eating altro non è che una pratica per aiutarci ad ascoltare il nostro corpo, imparando a scegliere i cibi in maniera consapevole. Una nuova tendenza a tavola come confermano i dati, che evidenziano il crescente interesse verso gli alimenti con proprietà salutistiche particolari come i mirtilli, bacche di goji e spezie come curcuma e zenzero. I cosiddetti Superfood valgono il 10% dei consumi alimentari con un giro d’affari di 1,4 miliardi di euro nel 2019, con 762 milioni di euro di vendite per i superfruit, in crescita del +5,3% sul 2018. (Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, 2020)

Ma cosa significa in pratica? L’ho chiesto alla naturopata torinese Valentina Lo Giudice. “Immaginate di trovarvi a cena in un ristorante stellato. Sarete curiosi di scoprire che cosa propone il menù, come verranno presentati i piatti e, soprattutto, di assaporare cibi che non avete mai assaggiato. Le portate vengono raccontate in modo da poterne cogliere ogni aspetto sensoriale: il gioco dello chef è quello di stimolare i sensi andando a rompere degli schemi mentali. Una condizione di novità che vi costringerà a essere completamente presenti, vivendo un’esperienza che coinvolge emotivamente e fisicamente.

Per sperimentare questa pratica al ristorante, si può andare ad esempio da Unforgettable (Via Valerio Lorenzo 5B) dove, in un ambiente creato apposta per concentrare l’attenzione sul cibo, può capitare di dover leccare il dessert direttamente dal piatto. Da Condividere (sempre che riusciate a prenotare), invece, protagonista è il tatto: non mancano infatti le portate da gustare senza l’utilizzo delle posate, come il celebre Tramezzino Mulassano.

Per una serata diversa c’è Esperienza Giandujotto (www.esperienza.com): un incontro per scoprire, degustare e creare il proprio gianduiotto guidato da Marlena Buscemi (esperta di arte culinaria ed educazione al gusto) in collaborazione con Alberto Marchetti, maestro dell’arte gelatiera. Anche la cucina vegetale di Antonio Chiodi Latini (Via Bertola 20B o nel Mercato Centrale) è in grado di stimolare i sensi con colori e consistenze. Migrantour, poi, organizza visite a Porta Palazzo per scoprire cibi, profumi e sapori dell’intercultura nel mercato all’aperto più grande d’Europa. Anche i cibi dal mondo, infatti, danno ottimi spunti per esercitare la consapevolezza: cosa c’è di meglio di un cous cous da portare alla bocca con le dita o dei profumi di un brodo dashi per risvegliare i sensi?

Esercitare il mindful eating a casa

Ma come fare per esercitare il mindful eating a casa, conciliando autoascolto e consapevolezza? Ecco i consigli di Valentina Lo Giudice.

  • Iniziare dalla lista della spesa: prendersi del tempo per scrivere tutti gli alimenti che servono per preparare dei pasti, senza pensarci troppo ma evitando di farsi condizionare dalle pubblicità.
  • Cucinare con amore: l’atto di preparare i pasti è un modo di prendersi cura di se stessi e dei propri cari. Anche cogliere un ricordo affiorato grazie al profumo del sugo che sobbolle è mindful.
  • Apparecchiare con cura creando un ambiente favorevole all’ascolto, senza distrazioni esterne, ricordandosi di osservare e annusare prima di mangiare.
  • Prendersi delle pause per controllare l’effettivo livello di fame e, nel caso, accettare senza alcun senso di colpa di lasciare qualcosa nel piatto se ci si sente sazi.

In questo modo impareremo ad ascoltare i segnali che il corpo ci invia, a essere più consapevoli degli automatismi legati al cibo e dei condizionamenti, che producono pensieri spesso molto giudicanti e poco compassionevoli verso noi stessi.