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Dove mangiare etnico a Torino: i miei ristoranti preferiti

*** Aggiornato a settembre 2022***

La cucina etnica fa parte di me. Mi ispira nuove storie, suscita rinnovate emozioni e rinvigorisce ricordi lontani.

Chi mi conosce sa che quando viaggio assaggio tutto ciò che mi capita a tiro; lo faccio per scoprire nuovi sapori e ritrovarne di già noti. E così, anche quando sono a casa vado spesso in cerca della cucina di Paesi lontani.

La situazione a Torino è in costante evoluzione e continuano ad aprire interessanti locali di cucina internazionale. Quella che segue è una piccola selezione (sempre in aggiornamento) dei ristoranti che frequento più spesso.

Cucina mediorientale

Cucina di Damasco: Sulla bella via pedonale con vista sulla Gran Madre di Dio, c’è un angolo dove provare (o ritrovare) i sapori della Siria. Il proprietario, dai natali siriani ma con i nonni italiani, dopo essersi formato professionalmente in Galles, a Londra e in Svezia, nel 2016 è approdato a Torino dove dice di sentirsi particolarmente bene accolto. Una cucina rinomata, quella di Damasco, che in grado di riflettere nei sapori l’eleganza e l’internazionalità della città. (Via Monferrato, 23F | t 351.8887070)

La Terrasanta: Timo selvatico, semi di sesamo tostati, sumac e olio di oliva sono i semplici ingredienti che compongono lo Za’atar: spezia tipica del Medio Oriente e sapore distintivo della focaccia palestinese servita bollente da La Terrasanta. L’accoglienza di Rafat, proprietario del locale, ha il gusto dei falafel appena fritti che offre agli avventori: piccoli, croccanti fuori e morbidi dentro sono proprio come devono essere.  (Via Vincenzo Monti, 11bis/E).

Riso zafferano: la cucina persiana è un’arte che si tramanda in famiglia e si rifà alla tradizione. Ogni cuoca ha ricette proprie, che difficilmente vengono espresse in unità di misura: il fuoco va spento semplicemente quando il piatto è pronto. Gastronomia e ristorante, offre la cucina tradizionale di una delle culture più eleganti del Medio Oriente. (Via San Francesco da Paola, 7 Torino | t 333 8657796)

Demir: anche se la Turchia non è Medio Oriente, lo inserisco in questa sezione per affinità di sapori. Qui trovate il miglior döner kebab di Torino (fatto con carne piemontese), ma anche le tipiche pide e il mio adorato Iskender kebap (a base di carne, yogurt, burro e focaccia). (Piazza Adriano)

Cucina cinese

Oh Crispa!: un locale piccolo piccolo in piena San Salvario dove provare le tipiche crepes di Shangai a base di farina di grano tenero e mais, farcite di uovo, coriandolo, cipollina, salsa tian mian, piccante e d’una frittella di farina cui si può aggiungere il pollo, o il maiale grasso, o il black angus etc. Ottimi anche i ravioli al vapore con un cuore di brodo. (Via Belfiore, 16bis/D | t 339.6112705)

Mood Asian Food: Un ristorante dove ravioli e noodles vengono fatti a mano, ma non sono noodles qualunque. Parlo dei lamian che vengono prodotti torcendo, stirando e piegando l’impasto in fili usando il peso stesso dell’impasto. Indirizzo: Via Cibrario, 52/d

Mei Shi Mei Ke: Una tappa obbligata per chi prova un amore sconfinato per i ravioli cinesi. È un locale piccolo dove c’è la certezza di poter gustare l’autentica cucina cinese casalinga, in un ambiente semplice e informale. Nel ristorante storico di via Cibrario 3bis, oltre ai ravioli, si possono provare alcuni piatti tipici come gli spaghetti in brodo o il riso Uiguri, ma anche piedini e orecchie di maiale, se lo stomaco lo consente. La pasta dei ravioli, come quella per gli spaghetti, è fatta artigianalmente e si capisce al primo morso. Una trattoria verace molto frequentata dai cinesi, che da bere scelgono latte di soia e cocco. Ma non manca la birra.  Nel caso, però, si stia cercando il vero street food, in un ambiente più moderno, bisogna andare nel punto vendita in Piazza Vittorio 1, dove sono specializzati in cibo di strada, che non include solo gli ottimi e interessanti ravioli, da scegliere al momento se li si preferisce al vapore, bolliti o grigliati.

Noodles Store: C’è l’imbarazzo della scelta visto l’ampio menù. Ma quello che attira subito l’attenzione sono il tofu fatto artigianalmente, i Lamian (noodles di grano tirati a mano secondo una particolare tecnica) e i ravioli: meritano una menzione d’onore quelli al nero di seppia ripieni di pesce bianco, uova di pesce volante e quelli di barbabietola rossa ripieni di pollo al curry e spaghetti di soia. Tanti i piatti cinesi, ma i più curiosi dovrebbero avventurarsi nella variegata cucina coreana fatta di aglio, peperoncino e tante altre sfumature che meritano una chance. (Corso Trapani, 139C | t 0110561484)

Cucina thai

Mai Thai: gestione e proprietà italiana, ma i sapori sono autentici thailandesi. Quando voglio sentire l’atmosfera di uno dei Paesi che più amo al mondo vengo qui. (Via Giambattista Gropello, 22 | t 011 760 2823)

Casa Thai: I suoi occhi a mandorla sorridono gentili dietro la mascherina e, per un attimo, può sembrare di essere nel caos di Bangkok, avvolti dai profumi dello street food misto a incenso e fiori freschi. E invece siamo in un piccolo ma accogliente spazio dedicato a una cucina asiatica che sa essere gentile ma anche molto piccante.  Il Kra Pao, ad esempio, è una delle ricette più apprezzate della cucina thai: si tratta di riso cotto con pak choi, servito con carne macinata di maiale e uova al tegamino. Piccante il giusto, non anestetizza il palato. Ci sono anche l’immancabile Pad Thai a base di noodles e pollo, gli involtini fritti e i ravioli gyoza style, ma per incuriosire i commensali la proposta del mese offre uno sguardo più ampio sull’universo gastronomico siamese. (Via San Paolo, 3 | t 011 5859652)

Thai Food Torino: Il menù privilegia il pesce che, insieme al riso, rappresenta il pilastro dell’alimentazione thai. I sapori, inoltre, soddisferanno soprattutto chi ha avuto il piacere di assaggiarli in terra natia. Lemongrass e Keffir Lime la fanno da padrone, insieme al peperoncino, ravvivando zuppe e noodles. Come sempre, consiglio di non fermarsi a un banale Pad Thai ma di avventurarsi in nuovi aromi e consistenze. (Via Madama Cristina, 95E | t 3757032858)

 

Cucina giapponese

Le Petit Restaurant Japonaise: minimale, elegante e accogliente.  Si trova a Rosta, a pochi chilometri da Torino in direzione Val di Susa, ed è un angolo di Giappone dove cenare in tranquillità, assaporando i sapori della cucina casalinga nipponica. Cenare qui è una vera esperienza gastronomica, sia per gli appassionati di Giappone che per i semplici curiosi. Meglio prenotare (Via Chiesa, 23 Rosta| t 340 962 4553)

Miyabi: un’associazione culturale giapponese con un’anima elegante, che propone una cucina tradizionale ma, al tempo stesso, moderna. Il menu è alla carta, a cui vengono aggiunte le proposte del giorno e due degustazioni – una per onnivori e una per vegetariani – per chi voglia affidarsi alle mani sapienti di Masa, chef e proprietario. (Via Ferdinando Bonsignore 8/A Torino | chiuso martedì | t 0118196890)

Takoyaki Minamoto: qui puoi assaggiare le autentiche polpette di polpo tipiche della cucina di Osaka. È un piccolo locale a cui si accede attraversando un noren su cui è impresso lo stemma della famiglia dello chef. Minamoto dignifica “inizio” e vuole essere di buon augurio per una buona diffusione della cultura giapponese a Torino. (Via Bogino 17 | chiuso lunedì)

Cucina peruviana

Vale un Perù: quella peruviana è una delle gastronomie più complesse al mondo, ma qui viene egregiamente raccontata dai proprietari di Vale un Perù. Non solo ceviche, che non può comunque mancare, ma tanti altri piatti che vi faranno desiderare di partire immediatamente per il Perù. Dopo aver bevuto l’ottimo pisco sour, naturalmente. Indirizzo: Via San Paolo, 52/B

Patria Cevicheria Street Food: Stessa proprietà di Vale un Perù, ma indirizzo dedicato allo street food. (Via Claudio Luigi Berthollet, 33A | t 351 814 2747)


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CHI SONO

Federica Giuliani

Federica Giuliani, giornalista e storyteller, viaggio per raccontare luoghi e cibi dal mondo. Il blog Travel To Taste è un marchio ®, per scrivere delle mie esperienze di viaggio narrate attraverso profumi e sapori: che si tratti di reportage giornalistici o di storie romanzate, passano sempre attraverso pennellate di colore ed emozione.

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