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Tra privato e pubblico: Spazio Fontanesi diffonde cultura a Torino

Cultura e arte contemporanea si stanno appropriando sempre di più degli spazi privati. Cambiano i tempi, cambiano i paradigmi e la collaborazione è la sola via per avvicinare le persone a un certo tipo di bellezza. Avvalendosi di abitazioni private, gli artisti (ma anche scrittori, produttori e chiunque sia in grado di generare valore) possono dialogare con la città promuovendo creatività, innovazione ma anche tradizione.

Un’abitudine, questa, tipica di molti Paesi ma che in Italia è praticata solo da pochi anni. Senza parlare della bella ma “chiusa” Torino, dove fare entrare sconosciuti in casa è spesso considerata una pratica folle (fui infatti presa per matta quando ospitai TeatroxCasa).

Eppure anche a Torino c’è chi ha pensato di aprire le porte al nuovo e al bello. Chiara e Cecilia Caprettini, sorelle di sorrisi e cultura, hanno inaugurato da qualche mese Spazio Fontanesi, una mansarda con vista sulla Mole Antonelliana dove ospitare periodicamente eventi di vario genere: si parla di arte, letteratura e buon cibo, sempre con eleganza. Ma questo spazio sorge in un luogo dalla storia particolare.

Spazio Fontanesi, dal delitto all’arte

Era il 25 febbraio 1958 quando al 20 di Via Fontanesi – in una abitazione che un tempo fu bottega di ciabattino – venne ritrovato il cadavere di Mario Giliberti. Di soli 27 anni era arrivato a Torino da poco più di un anno per lavorare come operaio alla Fiat. Il giorno prima del ritrovamento qualcuno telefonò alla redazione de La Stampa rivendicando il delitto, ma la telefonata non venne presa sul serio. Così arrivarono le lettere:«Un tempo io e la vittima eravamo molto amici e portavamo la divisa insieme. Poi lui mi tradì come se fossi un cane. Oggi sta bene e così che la mia vendetta lo ha raggiunto. Spero che scoprirete il suo cadavere prima che diventi marcio. Leggendo con attenzione la lettera troverete con precisione dove è stato compiuto il mio delitto perfetto» firmato, Diabolich. Quattro anni dopo il fatto, mai risolto, le sorelle Giussani si ispireranno a quel delitto torinese e a quella firma per creare il celebre Diabolik.

Ma questo spazio dedicato alla cultura non poteva che ispirarsi al pittore Antonio Fontanesi, di cui porta il nome. Uno dei più grandi pittori italiani dell’Ottocento, rimasto a lungo sconosciuto al grande pubblico e, come spesso accade, poco considerato dalla critica. Fu soprattutto pittore di paesaggi e i suoi quadri – basati sul chiaroscuro – mostrano una grande capacità evocativa: sono ricchi di lirismo e atmosfere malinconiche e romantiche.

Chiara e Cecilia sono ottime padrone di casa, in grado di divertire e far appassionare, e sul profilo Instagram di Spazio Fontanesi potete trovare gli eventi e le modalità di partecipazione.

Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale. Dario Fo

 


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CHI SONO

Federica Giuliani

Federica Giuliani, giornalista e storyteller, viaggio per raccontare luoghi e cibi dal mondo. Il blog Travel To Taste è un marchio ®, per scrivere delle mie esperienze di viaggio narrate attraverso profumi e sapori: che si tratti di reportage giornalistici o di storie romanzate, passano sempre attraverso pennellate di colore ed emozione.

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