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Centre Pompidou e onirica bellezza a Metz

Metz non è come me la immaginavo. Pensavo fosse un paese francese come tanti, curata e tranquilla ma senza un’identità propria. Invece si è rivelata essere molto di più. Qui sorge il Centre Pompidou, la cui programmazione va di pari passo con quella parigina, e i suoi palazzi fanno camminare con il naso all’insù, per la bellezza dei tetti. Una piccola Parigi, dove immergersi nell’arte, camminare lungo i canali e godersi l’allegria che la contraddistingue.

Arte a Metz

Mi piace visitare le città da solacome ho raccontato a GoEuro insieme ad altri viaggiatori solitari – perché mi permette di seguire i miei tempi, i miei desideri, senza preoccuparmi di niente. Cammino molto (a volte troppo) e cerco di perdermi un po’, guidata solo dalla curiosità. Per arrivare al Centre Pompidou dal mio hotel, quindi, ho attraversato tutta la cittadina, passando per la stazione, dove mi son fermata a guardare i singolari binari, che hanno il marciapiede più alto da un lato e più basso dall’altro, per scaricare merci e passeggeri contemporaneamente.

Il Centre Pompidou è una sorta di nuvola bianca, con il tetto di legno. Ogni trave è un pezzo unico realizzato con macchine a controllo numerico, che hanno permesso la realizzazione delle tipiche curve multi-direzionali. Il progetto è conforme alla richiesta del comune di Metz in quanto a sostenibilità. Così, i materiali da costruzione così come la ventilazione, l’illuminazione e i sistemi di trattamento delle acque sono stati scelti seguendo criteri di efficienza energetica per realizzare un edificio a basso consumo.

Nell’atrio centrale interno spiccano enormi gocce pendenti dal soffitto fatte di tela e sabbia. Salendo, ci si immerge nella mostra – visitabile fino al 28 agosto – Jardin Infini. De Giverny à l’Amazonie: un viaggio onirico nel mondo botanico, esplorato dai grandi artisti, che nella natura hanno sempre trovato ispirazione e conforto. L’opera più bella? Quella di Ernesto Neto: una ricostruzione artistica del giardino botanico di Rio de Janeiro, che invita a essere toccata e annusata, per scoprire nuovi profumi e forme.

Qualcosa di buono

Se dopo la visita al centro d’arte ci si vuole si ha voglia di mangiare qualcosa, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Soprattutto se ci si addentra nel mercato alimentare coperto, aperto tutto il giorno, situato di fronte all’imponente cattedrale. Qui si trovano alimenti da portare via, ma c’è anche la possibilità di sedersi per assaggiare salumi e formaggi locali accompagnati da un calice di buon vino. Se poi cercate un po’ di champagne, in una delle tante Cave à Champagne verrete accontentati.

Info: Ufficio del Turismo di Metz


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CHI SONO

Federica Giuliani

Federica Giuliani, giornalista e storyteller, viaggio per raccontare luoghi e cibi dal mondo. Il blog Travel To Taste è un marchio ®, per scrivere delle mie esperienze di viaggio narrate attraverso profumi e sapori: che si tratti di reportage giornalistici o di storie romanzate, passano sempre attraverso pennellate di colore ed emozione.

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