Assaggi3 Minuti

Il Canelli non è un Moscato per donne

Un titolo un pochino provocatorio, che mi dà lo spunto per raccontarti un episodio di qualche anno fa. Partecipavo a una degustazione di vini piemontesi e il proprietario della cantina, forse con l’intento di essere simpatico, si rivolse a me dicendo “Sono sicuro che l’ultimo vino le piacerà, è un Moscato ed è molto apprezzato dalle donne“.

Risposi che invece il Moscato, come tutti i vini dolci, non mi piacevano mentre apprezzavo i vini rossi strutturati.

Da quel giorno ne è passata molta di acqua sotto i ponti – anzi, di vino – ma il mio rapporto con il Moscato non è migliorato. Tuttavia la settimana scorsa, partecipando a una cena organizzata dall’Associazione Moscato Canelli, ho dovuto rivedere le mie credenze.

Per il Moscato, un territorio unico

Ma capiamo innanzitutto qualcosa in più sulla produzione del Moscato. Il territorio d’elezione di questo vino fu stabilito già alla fine dell’Ottocento e comprende quell’area che, a nord, è delimitato da  Asti e dal fiume Tanaro, mentre a sud dal fiume Bormida: zona di cui Canelli è il centro.

Ma solo nel 2011 ci fu l’ottenimento della della sottozona Canelli all’interno della denominazione Moscato d’Asti docg e nel 2019 venne avviato il percorso di riconoscimento di una denominazione indipendente per Il Canelli docg o Canelli docg Moscato che, nel 2023, è stata definitivamente riconosciuta a livello europeo e nazionale.

Un suolo unico ricco di calcare e di microelementi, che gode di un microclima ideale, dove a primavere piovose seguono lunghe estati asciutte. Il sole e le escursioni termiche notturne donano a quest’uva aromaticità e un carattere specifico, fatto di equilibrio e freschezza.

Il metodo Martinotti o Charmat con cui viene fatto fermentare Il Canelli d.o.c.g. fa sì che il vino mantenga l’effervescenza naturale. Interessante scoprire che Il Canelli Moscato è adatto per l’invecchiamento: dopo i quattro anni i suoi profumi si evolvono facendosi complessi ed evidenziando aromaticità interessanti, come note di zafferano e litchi.

Quindi no, il Moscato non è un vino per donne (inteso come persone che conoscono poco il vino e possono apprezzare solo prodotti poco alcolici e dolci).

Come abbinare Il Canelli Moscato

La tradizione piemontese vuole che il Moscato venga abbinato alla pasticceria secca e ai dessert in generale, ma io che amo le preparazioni salate lo apprezzo di più con un buon salame, del formaggio erborinato, una Robiola di Roccaverano e, naturalmente, con il foie gras.

Durante la cena a Villa Fontana di Agliano Terme i produttori che ho preferito sono La Morandina (Canelli 2023), per la piacevole acidità, e la Tenuta Il Falchetto (Canelli Ciombo 2017) per la complessità degli aromi e l’evoluzione del bicchiere.

Per scoprire i produttori dell’Associazione Canelli Moscato puoi partecipare a un delle cene dedicate (qui il programma) o andare a trovarli in azienda (qui l’elenco e i contatti).


traveltotaste-federica-giuliani

CHI SONO

Federica Giuliani

Federica Giuliani, giornalista e storyteller, viaggio per raccontare luoghi e cibi dal mondo. Il blog Travel To Taste è un marchio ®, per scrivere delle mie esperienze di viaggio narrate attraverso profumi e sapori: che si tratti di reportage giornalistici o di storie romanzate, passano sempre attraverso pennellate di colore ed emozione.

SCOPRI CHI SONO