Soul Kitchen Torino | La cucina gentile è anche gourmet

Sono trascorsi dieci anni dal mio viaggio in Corea del Sud. Un mese dedicato ad arte e tradizioni, rimasto tra i ricordi più belli anche grazie alla cucina, soprattutto agli Healthy Restaurant: locali dove, tra le altre cose, non si mangiano proteine animali. In Corea si presta molta attenzione alla salute di corpo e mente, non per niente si è sviluppata una particolare pratica: la cucina del tempio, che unisce buon cibo (rigorosamente vegetale) e meditazione. Sull'argomento ho avuto anche l'onore di intervistare la monaca buddista Jeong Kwan.

E una cena da Soul Kitchen, ristorante di Torino di sola cucina vegetale, mi ha riportato alla mente quella filosofia. Luca Andrè - chef e patron - si è avvicinato alla filosofia vegana già da ragazzino, ma prima di riuscire ad applicarla nella professione ha fatto esperienza a lungo in molte cucine italiane, cercando di trovare un compromesso tra le necessità lavorative e quelle etiche. L'incoscienza e il coraggio della giovinezza lo hanno spinto ad aprire - esattamente dieci anni fa, proprio nell'anno del mio viaggio in Corea - un ristorante dove applicare passione e creatività legate al mondo vegetale.

In questi dieci anni Luca è cambiato e cresciuto insieme a Torino, una città dove si fanno tante cose ma che quasi si vergogna a raccontarle. Sì perché Soul Kitchen è un locale che molti vedrebbero meglio a Milano (città natale di Andrè), ma che sono felice prosperi in Santa Giulia, lontano dai riflettori e dal caos di alcuni quartieri alla moda.

La proposta di Soul Kitchen

Le analogie con la cucina coreana del tempio sono tante. Innanzitutto l'estetica: i colori, i dettagli (stoviglie comprese) e la composizione appagano al primo sguardo. Gli ingredienti, poi, raccontano di un mondo gentile dove il palato viene soddisfatto anche da un (apparentemente) semplice porro servito con tartufo o dalla giardiniera con Pak Choi e salsa di Kimchi, che non fa rimpiangere il tonno.

Curioso l'assaggio della carne stampata in 3d che, credimi, ha l'aspetto e la consistenza di un vero filetto di manzo. Una scoperta interessante (mi raccomando, non confondere carne coltivata e stampata) ma che, sinceramente, non mi appassiona come i Plin ripieni di verza e proteine della soia su base di fondo bruno, in cui spicca l'umami tipico dei funghi.

Soul Kitchen non è un ristorante per soli vegani: io non lo sono ma non vedo l'ora di tornare. Ho già prenotato!

La scelta migliore per godersi il viaggio è quella di optare per la degustazione che, nonostante le tante portate, ti lascerà un piacevole senso di leggerezza perché Soul Kitchen è ricerca, sperimentazione ma, soprattutto, piacere. 

E se vuoi sorprenderti già dall'aperitivo, inizia con un Negroni analcolico: il gusto è assicurato.

Soul Kitchen | Via Santa Giulia, 2 Torino | t 011 884700


Rossorubino: vino ma soprattutto buon cibo

Rossorubino festeggia quest'anno i vent'anni di attività ampliando l'offerta dedicata al buon cibo.

Non più solo un'enoteca, ma anche un bistrot dove rilassarsi sia a pranzo che a cena. Con un menù ispirato al mercato, propone piatti prettamente piemontesi, soprattutto per quanto riguarda alcuni degli ingredienti principe come la trota affumicata della Macelleria Boetto di Pont Canavese o le nocciole dell' Azienda Agricola Teresina ad Asti.

Le ricette raccontano il territorio, specialmente quello monferrino da cui arrivano i due fratelli Gazzera, Andrea ed Edoardo. Ne è un esempio la Schiciola: ricetta antispreco di un tempo (pasta avanzata per la preparazione degli agnolotti fritta nello strutto), da Rossorubino si alleggerisce con la cottura al forno e si nobilita grazie a farciture contemporanee come pesca, Robiola di Cocconato e rosmarino. Interessanti i format Merenda Vinoira (5 assaggi tra i tipici antipasti piemontesi da abbinare a vini o al Vermouth Spritz) e Tutti x 1, il Social Table sul soppalco dove condividere piatti ed esperienze.

Non meno importante è, ovviamente, l'attività legata al vino che qui non si vende soltanto, ma si racconta in maniera dettagliata anche attraverso corsi e serate a tema. I piatti proposti cambiano in base alla stagione, ma il panino con la lingua al verde va assaggiato.

Rossorubino: Via Madama Cristina 21 | t 011 6502183 | Aperto lun-sab pranzo, aperitivo e cena


I Parcellari: un vino, una parcella. Ma soprattutto un sogno

La gioia maggiore del mio lavoro è quella di incontrare persone appassionate. Visionarie, coraggiose e appassionate.

È il caso di Davide Canina e Monica Pedrotto, coppia di cuore e d'affari, che dopo una carriera dedicata al vino - come Sommelier nella ristorazione lui, come selezionatrice di vini italiani per un'azienda di Hong Kong lei - hanno deciso di aprire quel famoso cassetto dei sogni per realizzarne uno. scegliere le migliori parcelle e realizzare per ognuna un vino.

Parcella: Termine utilizzato in agrimensura per indicare un piccolo appezzamento di terreno per uso agricolo o come terreno edificabile. Ma in viticoltura, sta a indicare una parte più piccola di un vigneto.

Una ricerca meticolosa iniziata nel vigneto Bricco Pizzo, a Cioccaro di Penango, nella Parcella 505 e continuata con l'individuazione dei territori di Portacomaro, Montegrosso d’Asti e Govone come adatti a produrre vini in grado di rappresentare al meglio il terroir. Il vino di parcella, infatti, è l’essenza più pura del territorio in cui nasce e ne rappresenta il particolare e unico microclima. Il risultato, per quanto riguarda i Parcellari, è dato da vini eleganti, dati da terreni non troppo argillosi e affinati in botti di legno vecchio.

Tra i miei preferiti: Albarossa Treparcelle e Chardonnay Parcella 146.

Una produzione sostenibile

Ma produrre vino oggi significa anche porre attenzione al Pianeta e al cambiamento climatico. Grazie ad alcuni interventi Davide e Monica hanno ridotto del 30-40% l’uso di acqua, detersivi ed energia; l’utilizzo di solforosa, inoltre, è ridotta al minimo (meno di 50 milligrammi per litro quando nel biodinamico il limite è di 90). "In vista di una maggiore siccità, con l'agronomo stiamo pensando a metodi per immagazzinare acqua e per proteggere le viti tramite maggiore fogliame" afferma Monica "E grazie un sistema informatico innovativo, siamo in grado di individuare in breve tempo le viti che si stanno ammalando, in modo da intervenire tempestivamente e in maniera più mirata."

Quello che colpisce di Davide e Monica è la professionalità, certo, ma soprattutto l'attitudine alla collaborazione. Perché non tutti hanno ben compreso che da soli - ora più che mai - non si va da nessuna parte.

I Parcellari: Via Umberto I, 46 – Govone (CN) | t +39 328 889 1794 | www.iparcellari.com


Salone OFF Torino Film Festival: il cibo diventa un gioco bizzarro

Il cibo è innanzitutto nutrimento e andrebbe selezionato con attenzione, ma il cibo può essere anche un divertente gioco.

Lo diventa, infatti, durante le edizioni di Salone OFF Food Topic, l'evento periodico che nasce con lo scopo di muovere con gusto Torino durante i grandi eventi. Una serie di realtà del settore food & wine vengono selezionate per nutrire le principali manifestazioni artistiche e culturali della capitale sabauda. Belle e buone realtà enogastronomiche si mettono in gioco realizzando prelibatezze lasciandosi ispirare dagli eventi che di volta in volta ravvivano Torino.

Per l'edizione che andrà in scena dal 24 novembre al 2 dicembre 2023 le attività che partecipano all'evento prepareranno succulenti e deliziosi piatti Limited Edition ispirati all’arte cinematografica di Tim Burton. Un’occasione per lasciarsi conquistare dal genio stravagante e dalle stuzzicanti creazioni che si rifanno alle atmosfere gotiche e bizzarre di questo grande maestro del cinema.

Novità della III edizione di Salone OFF Food Topic sono le botteghe, che in occasione del Torino Film Festival proporranno delle scatole in stile Tim Burton piene di golose delizie: la Alice in Wonderland con i saporiti formaggi di Latteria Bera (Via San Tokmaso, 13) e La sposa cadavere la scatola pensata da il Tocco DiVino (corso Vittorio Emanuee II, 196A) ne sono un esempio.

Antonio Romano, lo chef guest

L'idea più stravagante l'ha avuta sicuramente Antonio Romano del ristorante Spazio7, che ha ideato una tavoletta di cioccolato ripiena di coda alla vaccinara. Lo spunto arriva dal film di Tim Burton La fabbrica di cioccolato dando vita a un’insolita e bizzarra barretta di cioccolato dal cremoso ripieno salato di chiara tradizione romana.

Per chi non lo sapesse, la ricetta tradizionale del piatto romano prevede l'aggiunta di cacao o cioccolato fondente, nel caso di Wonka's Vaccinara sono state però invertite le proporzioni.

Barretta a parte, la cucina di Romano è sfiziosa e creativa, con un piacevole attenzione sul mondo vegetale: le chips di cavolfiore fermentato e la verza, patate e tartufo, da sole, potrebbero soddisfare stomaco e palato.

Wonka’s Vaccinara sarà disponibile al ristorante Spazio7 durante tutto il Salone OFF Food Topic dal 24 novembre al 2 dicembre in tutti i menu degustazione: 3 portate 85 €, 5 portate 110 €, 7 portate 130 €. Spazio7. Via Modane, 20 - Torino | t 0113797626

Per scoprire tutti i partecipanti e le loro creazioni segui Salone OFF: Facebook | Instagram


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Positivamente: la newsletter per allenare la mente all'ottimismo

Credo da sempre nel potere dell'ottimismo e ho deciso di creare la newsletter Positivamente per farla leggere a chi, quasi ogni giorno, si meraviglia per il mio essere solare e propositiva, nonostante gli spintoni della vita.

Subire le miriadi di notizie che ci vengono propinate su quotidiani e Social non aiuta la mente a ragionare lucidamente: non bisogna negare la realtà, ma imparare ad affrontare con una mente più calma. E come si fa? Allenandola al bello e al buono che c'è nel mondo.

Positivamente sarà una raccolta di storie, notizie e curiosità positive e/o divertenti: l'ottimismo è questione di scelta e attitudine. Ci alleniamo insieme?

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White Restaurant: i sapori partenopei a Limone Piemonte

*** Aggiornamento ***

Dal 1° dicembre 2023 Luca Aprea non è più chef del White Restaurant

Il sole e i sapori di Ischia sono arrivati a Limone Piemonte, nel menù del White Restaurant & Bar. Lo chef Luca Aprea, originario dell'isola campana, azzarda infatti abbinamenti insoliti tra terra e mare senza sbagliare un colpo.

La sua è una cucina fatta di profumi ancorati ai ricordi e di tradizioni familiari, che però interpreta con tecnica contemporanea. Così, al palato, accostamenti come gorgonzola e mussoli (utilizzati per condire il raviolo di enkir) e maiale e katsuobushi (fiocchi di tonno essiccato) trovano un equilibrio inaspettato. Il racconto gastronomico dello chef vuole interpretare la storia d'Italia e, un po' come ha fatto Cavour, unificare il Paese sotto una sola bandiera, quella del gusto.

Per un'esperienza gastronomica completa, si può abbinare una serie di cocktail ai piatti: tra i miei preferiti il Boulevardier (nato nel 1927, come variante del Negroni, che prevede il bourbon whisky al posto del gin) con i Plin e l'Espresso Martini con il dessert Ecuador, eseguito dall'eccellente pastry chef Michela Spoletini. Aperto a pranzo (con formula bistrò) e cena.

Il White Restaurant, situato in pieno centro, è ospitato in una sorta di elegante serra adiacente al Fiocco di Neve Relais & SPA, della medesima proprietà, con cui dialoga anche in termini di benessere: interessante la formula pranzo con SPA inclusa a 80€. L'hotel ha solo 14 camere e offre un'ospitalità gentile e raffinata: gli arredi e i rivestimenti in legno e pietra creano un'atmosfera di totale bellezza.

 

Dove

White Restaurant - Fiocco di Neve Relais

Via Roma 2/C, Limone Piemonte

t 171 926352

Info: fioccodineverelais.com


Tra privato e pubblico: Spazio Fontanesi diffonde cultura a Torino

Cultura e arte contemporanea si stanno appropriando sempre di più degli spazi privati. Cambiano i tempi, cambiano i paradigmi e la collaborazione è la sola via per avvicinare le persone a un certo tipo di bellezza. Avvalendosi di abitazioni private, gli artisti (ma anche scrittori, produttori e chiunque sia in grado di generare valore) possono dialogare con la città promuovendo creatività, innovazione ma anche tradizione.

Un'abitudine, questa, tipica di molti Paesi ma che in Italia è praticata solo da pochi anni. Senza parlare della bella ma "chiusa" Torino, dove fare entrare sconosciuti in casa è spesso considerata una pratica folle (fui infatti presa per matta quando ospitai TeatroxCasa).

Eppure anche a Torino c'è chi ha pensato di aprire le porte al nuovo e al bello. Chiara e Cecilia Caprettini, sorelle di sorrisi e cultura, hanno inaugurato da qualche mese Spazio Fontanesi, una mansarda con vista sulla Mole Antonelliana dove ospitare periodicamente eventi di vario genere: si parla di arte, letteratura e buon cibo, sempre con eleganza. Ma questo spazio sorge in un luogo dalla storia particolare.

Spazio Fontanesi, dal delitto all'arte

Era il 25 febbraio 1958 quando al 20 di Via Fontanesi - in una abitazione che un tempo fu bottega di ciabattino - venne ritrovato il cadavere di Mario Giliberti. Di soli 27 anni era arrivato a Torino da poco più di un anno per lavorare come operaio alla Fiat. Il giorno prima del ritrovamento qualcuno telefonò alla redazione de La Stampa rivendicando il delitto, ma la telefonata non venne presa sul serio. Così arrivarono le lettere:«Un tempo io e la vittima eravamo molto amici e portavamo la divisa insieme. Poi lui mi tradì come se fossi un cane. Oggi sta bene e così che la mia vendetta lo ha raggiunto. Spero che scoprirete il suo cadavere prima che diventi marcio. Leggendo con attenzione la lettera troverete con precisione dove è stato compiuto il mio delitto perfetto» firmato, Diabolich. Quattro anni dopo il fatto, mai risolto, le sorelle Giussani si ispireranno a quel delitto torinese e a quella firma per creare il celebre Diabolik.

Ma questo spazio dedicato alla cultura non poteva che ispirarsi al pittore Antonio Fontanesi, di cui porta il nome. Uno dei più grandi pittori italiani dell'Ottocento, rimasto a lungo sconosciuto al grande pubblico e, come spesso accade, poco considerato dalla critica. Fu soprattutto pittore di paesaggi e i suoi quadri - basati sul chiaroscuro - mostrano una grande capacità evocativa: sono ricchi di lirismo e atmosfere malinconiche e romantiche.

Chiara e Cecilia sono ottime padrone di casa, in grado di divertire e far appassionare, e sul profilo Instagram di Spazio Fontanesi potete trovare gli eventi e le modalità di partecipazione.

Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale. Dario Fo

 


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Primavera a Torino: le novità di Les Petites Madeleines e Aria

Le temperature a Torino si stanno, finalmente, facendo più tiepide e insieme ai fiori sbocciano nei ristoranti nuovi piatti dai colori vivaci, in grado appagare al primo sguardo.

Sono tante le novità in città, ma qui voglio raccontarvi un ristorante e una gelateria. Cosa li accomuna? Un'affinità elettiva con la stagione delle lunghe giornate, il sole che scalda la pelle e la voglia di stare all'aria aperta.

Les Petites Madeleines, il ristorante del Turin Palace Hotel

In questi difficili anni di pandemia Giuseppe Lisciotto, chef del ristorante all'interno del Turin Palace Hotel, non ha smesso di evolversi e sperimentare. Così è arrivato un nuovo menù per festeggiare la primavera, che quest'anno è ancora più desiderata. La rinnovata carta deriva dallo studio dello chef, che ha voluto sviluppare il concetto di semplicità proponendo ingredienti dai sapori netti e freschi. A spiccare è la tradizione italiana, non solo piemontese, in modo che la cultura gastronomica di ogni regione possa generare contaminazioni creative: le origini calabresi dello chef, ad esempio, si ritrovano in preparazioni come il risotto crema di topinambur, ’nduja, aglio nero e liquirizia. Non mancano i classici come la sempre ottima insalata russa e i sapori più insoliti come l'anguilla affumicata, Daikon e brodo Dashi e l'Agnello al barbeque, in cui l'affumicato deriva da un qualcosa di inaspettato. L'atmosfera in sala è sempre piacevole, anche grazie allo staff che sa far sentire sempre accolti, ma è quando apre la splendida terrazza sul tetto che si può godere appieno di questa location. Sul tetto dell'hotel, con Torino ai nostri piedi, ci si può concedere del tempo per rilassarsi con gusto. Un ristorante da scegliere per una cena di coppia, ma anche per trascorrere una serata tra amiche.

Accanto alla Carta dedicata esclusivamente alla cena, Les Petites Madeleines propone anche un menù dedicato al pranzo - da consumare nella Lounge -  a base di piccole delizie piemontesi e di una selezione di piatti pensati per la sera, e uno riservato al Bistrot, con piatti perfetti per stuzzicare il palato. (Via Paolo Sacchi, 8 | t  0110825321)

Aria Gelateria

Aria Gelateria è una creatura di Davide Ferrero e Roberto Speranza, aperta nel maggio 2022. Si trova a Torino, in via Santa Giulia 32f e si chiama Aria perché rappresenta l’elemento fondamentale del gelato. In questi dieci mesi le novità sono state tante: qui si viene soprattutto perché il gelato è fatto con ingredienti di alta qualità, poco zucchero e tanta passione. E i gusti più divertenti sono quelli insoliti, che variano periodicamente. Tra le novità della primavera 2023 ci sono Ovetto Sbattuto con torta di nocciole e Pane, Burro e Zucchero. Sono sapori in grado di far commuovere chi, da piccolo, faceva merenda con poche e semplici cose. In particolare, pane, burro e zucchero è preparato in ottica anti-spreco partendo dal pane avanzato da Grano, fornai in fermento, il forno di Sergio Scovazzo.

Ultima novità di Aria è Che Bomba, la colomba artigianale che vuole far felice chi non sa scegliere tra l'uovo e la colomba. La doppia lavorazione del cioccolato fondente al 60% la rende particolarmente cremosa, le scorze di arancia sgrassano e la spessa glassa di cioccolato dà un tocco più consistente.

Non ho potuto resistere fino a Pasqua e l'ho condivisa durante un pranzo di famiglia: è stata molto apprezzata.


La spesa dal produttore, per una vita più sana e felice

Uno dei motivi per cui mi piace vivere fuori città è la possibilità di fare la spesa direttamente dai produttori. Sono onnivora, anche se prediligo un'alimentazione maggiormente vegetale, e da anni faccio attenzione a cosa acquisto. Prendendo ispirazione da questo video girato da SlowFood nell'ambito di TerraMadre, ho pensato vi di condividere con voi i miei indirizzi del cuore perché anche se abitate in Torino, potete organizzare una gita fuoriporta per fare scorta di prodotti genuini e prodotti senza danneggiare il pianeta e, soprattutto, il vostro organismo.

La selezione riguarda la provincia Ovest di Torino, dove abito.

Bertassi (Avigliana): la borgata del gusto

Una piccola frazione di Avigliana, ai piedi della Sacra di San Michele, che ogni sabato mattina si trasforma in un mercato diffuso dedicato al gusto. Qui si trova il Forno del Borgo, che  produce pane, biscotti e lievitati con cereali nobili e antichi provenienti da agricoltura biologica certificata. C'è Il Buon Formaggio di Erika, che propone una grande varietà di formaggi di latte crudo, sia vaccino che di capra, oltre a deliziosa salsiccia. A Bertassi si possono trovare i prodotti di GranjaFarm, azienda agricola gestita da giovani volenterosi all'interno del cantiere TAV a Chiomonte. Gestiscono frutteti e vigneti degli anziani locali che non riescono più a coltivare, producendo vini eroici, succhi e conserve. C'è l'Ortobottega, che propone verdure auto-prodotte, ma anche il Caseificio e Agrigelateria Cibrario (Via Enrico Fermi) dove si possono trovare formaggi vaccini stagionati, carne e gelato, da consumare anche in loco.

Trovate tutti ogni sabato dalle 9 alle 13 tranne l'Azienda Cibrario, che apre ogni giorno.

Azienda Agricola Terapia d'Orto (Avigliana)

Gemma è una ragazza appassionata di agricoltura. Gestisce due orti tra Reano e Avigliana seguendo le stagioni, usando impianti di irrigazione a goccia per limitare al minimo il consumo d'acqua e seminando fiori insieme agli ortaggi per attirare e supportare gli insetti impollinatori. I suoi prodotti li trovate ogni sabato mattina ad Avigliana in via Oscar Borgesa 56. Altre info sulla sua pagina FB

Azienda Agricola Sottoboschi (Caselette)

Si tratta di un'azienda agricola a conduzione familiare, che utilizza tecniche di coltivazione di tipo tradizionale lavorando nel rispetto della terra, raccogliendo i suoi frutti, ma senza sfruttarla o impoverirla. Dai primi del Novecento, inoltre, in azienda si allevano bovini di pura razza Piemontese, nota per le caratteristiche della sua carne, saporita, magra e povera di colesterolo. Per quanto riguarda le verdure, l'azienda è aperta generalmente da giugno a dicembre, mentre la carne è ordinabile tutto l'anno. Info qui (Corso Susa, 241 Caselette)

Agrimercato La Pagoda (Villar Dora)

Sotto la tettoia a forma di pagoda, adiacente alla sede della Croce Rossa di Villar Dora, si riuniscono molti produttori della Val di Susa. Carne (anche di pollo), verdura, pane, formaggi, miele e tutto il buono della montagna viene proposto sulle bancarelle del mercato. In estate, all'esterno, è anche possibile mangiare, prendere un caffè o un gelato. Info qui

Agrimacelleria Ramassotto (Piossasco)

Vendita carne di Fassone Piemontese, carne di maiale e salumi a km zero, direttamente dal produttore al consumatore. Conosco la famiglia Ramassotto da anni ormai e, anche se non sono una grande consumatrice di carne, quando ne ho voglia mi affido a loro. Nella memoria dei miei amici c'è ancora, a distanza di anni, una loro spalla di maiale cotta a bassa temperatura per circa 10 ore. Aperti giovedì, venerdì e sabato in Regione Trapunè 1, Piossasco.

Cascina Mellano (Rivalta)

Qui viene coltivata la terra senza aggiunta di pesticidi, utilizzando il metodo di agricoltura a produzione integrata. Qui si trovano frutti antichi, verdura di stagione, uova di galline felici e olio evo ricavato da olive taggiasche. Info qui (Via Secondo Mellano, 145 Oasi Mellano - Rivalta di Torino)

Azienda Agricola Mangarda (Rivalta)

Frutta e verdura di produzione propria e poi uova, formaggi e pane. Fanno parte di Campagna Amica e nel punto vendita adiacente alla cascina si possono trovare anche prodotti di altre aziende del circuito. Chiuso lunedì e martedì. Via Giaveno, 151, Rivalta di Torino


Portinerie di quartiere: a Torino la solidarietà passa dalle letterine dei bimbi

Un progetto semplice ma che, fino a ora, ha fatto molto per le famiglie in difficoltà. La Comunità del Dono è un percorso di partecipazione attiva, mutuo aiuto e reciprocità nato nel gennaio 2021 e aperto alle famiglie e persone più in difficoltà. Nata durante la pandemia ha dato voce, tramite la Portineria di comunità di Porta Palazzo, ai desideri di tanti bambini con gioia e sensibilità.

Grazie alle donazioni, infatti, è possibile realizzare piccoli-grandi sogni: libri (i miei preferiti), bambole, dinosauri ma anche semplici evidenziatori colorati. QUI trovi la lista completa dei desiderata e il form per donare.

La Portineria di quartiere e i doni di Natale hanno creato fiducia portando i genitori ad accedere a nuove opportunità di formazione, di lavoro e socialità. Il progetto è ampio e prevede molte modalità di partecipazione.

Io ho donato, perché nulla scalda di più il cuore di un regalo inaspettato.


Indovina chi viene a cena? Conoscersi a tavola tra sconosciuti

Indovina chi viene a cena? Non è (solo) il film del 1967 interpretato da Spencer Tracy e Sidney Poitier, ma è anche un progetto nato nel 2011, che ha lo scopo di abbattere il muro della diffidenza facendo incontrare persone e storie intorno a una tavola imbandita: quale occasione migliore per spogliarsi di ogni preconcetto se non una serata dedicata al buon cibo?

L'iniziativa è nazionale e consiste nel partecipare a una cena presso la casa di una famiglia straniera per conoscerne le abitudini gastronomiche, per condividere esperienze e imparare - una volta di più - che le distanze culturali possono essere ridotte con la reciproca conoscenza.

La nazionalità della famiglia ospitante viene comunicata solo 24 ore prima dell'appuntamento, rendendo l'esperienza ancora più divertente.

Così, sabato scorso sono stata accolta in un appartamento nel quartiere della Falchera, a Torino, da Eman e la sua famiglia: egiziani, vivono a Torino da diciotto anni, i figli lavorano o studiano in città mentre il padre fa l'avvocato penalista a Il Cairo.

Eman ha preparato per noi un piatto tradizionale e molto comune nel suo Paese: il Koshari. A base di legumi, riso e pasta corta è uno degli street food più diffusi, insieme ai falafel (polpette fritte di ceci). È un piatto unico ricco, gustoso ed economico, che viene arricchito da ogni commensale aggiungendo cipolla fritta, salsa di pomodoro, peperoncino e pezzetti croccanti di pane arabo (per la ricetta ti rimando qui).

Essendo una preparazione molto apprezzata in Egitto, ogni famiglia ha una propria ricetta, soprattutto per l'utilizzo delle spezie, e la versione di Eman includeva una miscela che ognuno prepara al momento e in proporzioni variabili: cumino, zenzero, pepe di Giava, coriandolo, cannella, cardamomo, zafferano.

Il Koshari è stato accompagnato da un infuso di carcadè e tamarindo e seguito da un aromatico tè alla menta e fragranti biscotti dal cuore di dattero.

Indovina chi viene a cena? non è solo mangiare qualcosa di buono, è comprensione, condivisione e speranza in un futuro di di maggiore integrazione.

Come partecipare?

Indovina chi viene a cena? è un progetto nazionale - include circa 90 Comuni - che ha il centro di coordinamento presso la Rete italiana di Cultura Popolare.

Per informazioni sulle cene e sul programma consultare il sito www.reteitalianaculturapopolare.org


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Salone OFF: tutto il buono di Torino

Torino è in fermento. Gli eventi si susseguono e la città risponde con entusiasmo. In questo scenario fatto di arte, sport e cultura, il settore enogastronomico non può esimersi dal partecipare con trasporto: nasce così Salone OFF, un calendario di iniziative di qualità che si svolgono durante i grandi eventi torinesi coinvolgendo piccole e medie attività del settore food and wine.

Ideatrici del progetto tre donne - Rosalia Imperato, Irene Prandi e Patrizia Caridi - che hanno saputo coinvolgere realtà di vario genere con l'invento di valorizzarne la qualità.

Salone OFF parte, quindi, in occasione di Artissima 2022 seguendo il fil rouge dell'arte urbana come lunguaggio in grado si rivendicare piazze e smuovere l'opinione pubblica sui grandi temi.

Le attività selezionate - dal 4 al 14 novembre 2022 - si metteranno in gioco realizzando deliziose creazioni lasciandosi ispirare dalle numerose opere di street art presenti sul territorio torinese e non solo da Millo a Mrfijodor fino ai writers dei collettivi Truly Design Crew e Rublanum.

Salone OFF: il programma

Trattoria La Madia

  • Accademia del Panino. Via Sant’Ottavio, 27/A - Torino: Il nuovo panino creato per l'occasione vuole essere un omaggio alla forza espressiva della Truly Design Crew, collettivo torinese di urban artist noto sulla scena internazionale per l’utilizzo della tecnica della distorsione anamorfica - artificio artistico grazie al quale le immagini raffigurate si dissolvono quando si cambia il punto di vista.  Sapori netti e decisamente street: pulled pork, crema cacio e pepe, cavolo viola e insalata. Truly Accademy 10 € bevanda inclusa.
  • El Crab. Via San Quintino, 33/C - Torino: Decertor è la creazione Limited Edition che Enzo Bonaga ha pensato ispirandosi all’artista urbano del Perù Daniel Cortéz, in arte Decertor, con uno stile realistico e molto colorato trasmette attraverso l’iconografia peruviana la forte appartenenza alla sua terra. Ribs di black angus alla chicha morada e olluco tartufato. Decertor 16 €.
  • Favurì. Via Carlo Francesca Ormea, 71/C - Torino: Si ispira per colori e disposizione dei condimenti all’opera “Culture colors your life” realizzata per il Torino Mural Art Festival 2010 dall’artista Mrfijodor, pseudonimo di Fijodor Benzo, Puà!, la nuova pizza firmata Favurì. Una doppia base di crema di patate e sugo di pomodoro accoglie gocce di ‘nduja, crema di fiordilatte, pesto di basilico, carbocrema e pesto di pistacchi per raccontare la variegata e colorata cultura gastronomica italiana. Puà! 11.50 €.
  • L’Aforisma. Via Tepice, 8 - Torino: Dall’incontro tra la Puglia e il Piemonte nasce Colori d’Autore, la pizza pensata per Salone OFF Artissima 2022. Stracciatella, crema di cime di rapa, fassona piemontese e tartufo: un racconto di terre lontane ma non distanti come i lavori artistici che hanno ispirato Claudio Fusco. Da una parte il tratto pop più tradizionale dell’artista piemontese Angelo Barile, dall’altra l’urban artist pugliese Nico Skolp. Colori d’Autore 16 €.
  • Trattoria La Madia. Corso Quintino Sella 85/A - Torino: Vuole richiamare lo stile artistico di JonOne - uno stile al confine tra la street art e l’espressionismo astratto -, il Menu dell’Artista di Elisa Hoti della Trattoria La Madia. Capesante scottate, crema alla carbonara, bacon croccante e pepe di Sichuan, Risotto al nero di seppia, Filetto di cervo in crosta di fave di cacao, ristretto al porto, cioccolato e ginepro e velo di melograno. Menu dell’Artista 60 €
  • Maestro. Corso Francia, 86 - Torino. Via Spagna, 4 - Collegno - Torino: Esprimere l'armonia tramite l'equilibrio fra linee, colori e superfici questo l’intento della Torta Mondrian 2.0 firmata Maestro. Una torta gelato realizzata in esclusiva per Salone OFF Edizione Artissima 2022 che certamente riprende il neoplasticismo di Piet Mondrian, ma che al tempo stesso strizza l’occhio all’arte urbana di Vito Navolio.
  • Passaparola Bottega Contemporanea. Via Torta, 3 - Vinovo - Torino: Texture Urbana è la Limited Edition del ristorante Passaparola Bottega Contemporanea. Un piatto che vuole celebrare i lavori dell’artista Millo realizzate per B.Art - Arte in Barriera 2014. In particolare Texture Urbana è un omaggio all’opera “King of Barriera”. Come fece l’autore per l’ideazione delle sue opere, così Matteo del Peschio e lo chef Timoteo Recchi hanno cercato di scavare nel contesto sociale dell’abitare e della funzione del cibo. Considerando quest’ultimo non solo fonte di sostentamento, ma vero atto sociale di condivisione urbana. Sono andati quindi alla ricerca dei prodotti tipici del paniere piemontese per creare un piatto dalla forte connotazione familiare e territoriale. Una cialda di riso dalla texture non omogenea - come l’intonaco di un palazzo - su cui risiede “il protagonista sospeso” una tartare di fassona servita con crema all’uovo, gelatina di peperoni e granella di nocciole. Texture Urbana 13 €.
  • Via Trento Gelato & Caffè. Via Po, 40 - Torino: Si chiama Urban Garden il nuovo gelato che potrete assaggiare durante il Salone OFF Edizione Artissima 2022 da Via Trento Gelato & Caffè. Urban Garden è una passeggiata tra natura, vecchi piloni ferroviari e murales colorati del più grande spazio verde postindustriale della città - Parco Dora. Un gelato alla vaniglia con carbone vegetale e fiori edibili che nella sua semplicità gioca sui contrasti per evocare l’imponente lavoro di qualificazione di diverse aree urbane della città. Urban Garden 25 € al kg.
  • Kewinery. Via delle Orfane, 26 - Torino: Celebrare la Calabria e il collettivo cosentino di urban art Rublanum - in campo per promuove lo scambio di idee e culture tra le comunità locali -, nonché il Piemonte, i suoi vini e le sue eccellenze, l’intento di Rublanum Dumpling, la nuova proposta culinaria in esclusiva per Salone OFF di Kewinary. Un dumpling di maiale nero calabrese con salsa al pelaverga, nocciole piemontesi e caciocavallo silano per rendere manifesto come l’intreccio di terre e culture diverse possa dar vita a nuove, singolari e gustose creazioni. Rublanum Dumpling 12 €.